martedì 18 febbraio 2014

NEGRAMARO -Una storia semplice tour-



Giuliano ha grandi occhi che gridano almeno quanto la sua voce. 
Dita inanellate sul microfono vicinissimo alla bocca. 
Riesce a tenerti lì, in quel posto che non c’è, fra le sue mani e la sua voce. 
Solo quando stacca le labbra dal microfono ed accenna un sorriso, la vita riprende a scorrere come sempre. Ad infilarsi beata nello spazio vuoto fra i suoi incisivi larghi. 
E poi è dimagrito Giuliano. Lo dicono i suoi jeans stretti infilati dentro i bikers.
Almeno una volta nella vita, farebbe bene a tutti partecipare ad un concerto dei Negramaro.
Si perché i sei musicisti del Salento che compongono il gruppo (Giuliano Sangiorgi voce, chitarra e piano, Emanuele Spedicato chitarra, Ermanno Carlà basso, Danilo Tasco batteria, Andrea Mariano piano, tastiere e sintetizzatore ed Andrea De Rocco campionatore)  sono una vera forza della natura. 

Si portano addosso con orgoglio i segni del sole della loro terra. 
La fantasia, l’energia di tutti i popoli del Sud del mondo. 
Proprio come per il “Negroamaro”, il vitigno del Salento da cui il gruppo prende il nome, il sole è elemento indispensabile nei testi di Sangiorgi. Spesso vi  troviamo la parola “sole”. “Amore dai, dai, dai muovimi il sole …”  “Non ti accorgi che son io a farlo scivolare sotto i piedi e sotto il sole tutto il resto muore …” “Ti sembra niente il sole!” rivisitazione di “Meraviglioso” di Modugno. Insomma il sole c’è sempre. I Negramaro ce l’hanno sotto la pelle, nel cuore. E anche nelle giornate senza luce e senza gioia che a tutti capitano, loro prendono il sole e lo mettono in parole. “Parole” già. Anche questo è un termine che torna spesso nelle loro canzoni. 
Sangiorgi è uno che ama le parole, forse, addirittura, più della musica. 
Anche se in “Un passo indietro” aveva detto:  -Un passo avanti ed ora io, io non parlo più e tra le mani, mani stringo a che servon le parole …”.


“Una storia semplice tour 2013” si è concluso ed è stato un grande successo. 
La band ha festeggiato e suggellato con questo disco e questo tour i suoi primi dieci anni di vita. I concerti hanno fatto il sold out da Torino ad Acireale. Grandi ospiti, amici dei Negramaro, sono intervenuti ai loro concerti. Fiorello, Biagio Antonacci, Niccolò Fabi, Pino Daniele ed altri ancora.
“Ti è mai successo”, primo singolo estratto dall’album “Una storia semplice”, è la canzone con cui i Negramaro son riusciti a fare rock “senza sporcare le chitarre”, così ha detto il frontman del gruppo. La canzone è rock nelle parole.
“Ti è mai successo di sentirti al centro/al centro di ogni cosa/al centro di questo universo/e mentre il mondo gira, lascialo girare chè tanto pensi di essere l’unico a poterlo fare/sei così al centro che se vuoi lo puoi anche fermare/cambiando il senso della direzione per tornare/nei luoghi e il tempo in cui hai perso ali sogni e cuore/a me è successo e ora so volare”.

Questa canzone parla di un viaggio. Vero, metaforico, non importa. Forse Sangiorgi parla di sé. Eppure, può riguardare ognuno di noi. Perché  tutti abbiamo avuto un tempo in cui ci sentivamo al centro del mondo, vento in poppa, si poteva intraprendere qualsiasi direzione si volesse. Tutto era ancora possibile. E così, ci siamo buttati. Sentivamo di avere le ali. E siamo approdati, o forse tornati, in quei luoghi “in cui hai trovato ali, sogni e cuore”. Però non potevamo restare lì per sempre. Per quell’inquietudine che spinge altrove. “Felicità è qualcosa da cercare senza mai trovare”. Nell’ultima strofa della canzone, l’autore si rende conto che “restare in bilico è meglio che cadere, a me è successo e ora so restare”. Ecco l’universalità di questo viaggio. Il cantautore salentino è un grande comunicatore. Riesce a trovare le parole che spostano il centro: da lui a chi lo ascolta. Perché Sangiorgi lo sa, si che lo sa, che è successo a tutti di sentirsi così: invincibili e inquieti. Che ci sono tratti di splendore che attraversano ogni vita. E ali che spuntano su tutte le schiene, per volare  “oltre i muri e i confini del mondo verso un cielo più alto e profondo”. Ma che c’è anche un tempo per “voler tornare a tutto quello che credevi fosse da fuggire”.

Finiti i concerti, Giuliano ha scritto un post bellissimo sulla pagina face book dei Negramaro. L’ha intitolato “Chi sei”. Racconta le sensazioni che si provano il giorno dopo un tour intenso come questo. Parla di come la vita si sia capovolta e poi rovesciata in mezzo a tutte le mani che ha toccato, gli occhi che ha incrociato, le voci che si sono sovrapposte alla sua. E’ un uomo nuovo quello che è tornato a casa ed ha imbracciato la chitarra che lo aspettava lì, quella che non porta ai concerti. E’ un uomo arricchito da tutta la vita e l’energia che ha incontrato e fatto sue. In uno scambio voluto e pieno fra la sua band e i fan.
“Una storia semplice tour” è  finito, ma l’energia di questi sei musicisti non si può contenere. Non sono stanchi, no. C’è troppa vita, troppa musica che gli esplode in petto. Così Sangiorgi conclude il suo lungo post: -Quello che ascolterete prestissimo avrà la vostra faccia. Una canzone con tutte le vostre facce, sempre. Non si è soli dopo un tour come questo. Si è infinite anime in un riflesso solo.”.
Il 24 gennaio scorso, questo ragazzo di Copertino ha compiuto trentacinque anni.

E’ un’artista esplosivo. Scrive testi e musiche per la sua band. Ma anche per altri cantanti. E poi ha sempre tenuto aperto il canale di comunicazione col cinema. Suo è il primo rockumentary italiano “Dall’altra parte della luna”.
Meravigliosi  i duetti “Ti vorrei sollevare” e “Basta così”  con Elisa. Un cuore solo non potrebbe mai reggere tutta l’emozione di quelle due voci straordinarie che si aspettano, si mischiano, si baciano, si corrono incontro e non si perdono mai.
Indimenticabile anche l’esibizione in coppia con Fiorella Mannoia sul palco di Campovolo per il concerto “Italia loves Emilia”. Mentre cantano “Anna e Marco”, gli occhi vanno istintivamente su. Perché è una notte magica quella. E Giuliano e Fiorella sembrano crederci davvero che, da un momento all’altro, fra le stelle, possa affacciarsi proprio Lucio Dalla e fargli un sorriso.
I Negramaro ne hanno fatta di strada. Dalle cantine leccesi dove suonavano agli esordi, sono arrivati ad un disco (“La Finestra”) registrato a San Francisco (nel 2007). Sono arrivati al grande successo di oggi. Di questo tour. Ma, forse, il segreto di questi ragazzi è proprio quello di saper sempre tornare “nei luoghi e il tempo in cui hai trovato ali, sogni e cuore”.
E visto che in questo blog si condividono ricette, anche quando si parla di musica e parole ed emozioni, mi piace concludere con questa immagine di Giuliano ai fornelli.
Magari sarà lui stesso a raccontarci cosa stava cucinando ... un abbraccione, vostra giò :))









6 commenti:

  1. Non potevi descrivere meglio loro i Negrmaro..Io li amo e tutto quello che hai scritto è vero !! Grande Gio ;)

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    1. Cristina cara, son felice che il mio post sui Negramaro ti sia piaciuto.
      Io ho iniziato ad amarli col concerto "Italia loves Emilia".
      Grande tu! Un abbraccio :))

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  2. Ciao Giovanna....i negramaro,non li seguo molto ;anche se mi piace la rivisitazione di "meraviglioso"...poi mi piace "tutto scorre".cercherò di ascoltarli meglio, che da come li descrivi..meritano piu' attenzione.Ciaooooo un abbraccio..<3.Maria Grazia Zeini.

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    1. Maria Grazia, se attraverso qs post li conoscerai meglio e li apprezzerai, io sarò ancora più felice, di aver fatto da ponte tra te e loro.
      Grazie di seguirmi sempre con tanto affetto. Ti abbraccio :))

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  3. che dire...vorrei essere una sera a cena da te,,cosi se poi mi descrivessi con la stessa passione e bravura con cui hai descritto i Negramaro..qualcuno si potrebbe innamorare anche di me...ahahahah..scherzo...grande JO'..un abbraccio ed un bacione..kissssssssssssss.,,,,FRANCO

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    1. Franco da quel che ho capito di te, non servono le mie parole per far innamorare le persone di te. Basti tu. Il tuo sorriso. Le tue di parole. E gli slanci di gioia che metti sempre in tutto quello che fai. Bacio :))) giò.

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