Giuliano
ha grandi occhi che gridano almeno quanto la sua voce.
Dita inanellate sul
microfono vicinissimo alla bocca.
Riesce a tenerti lì, in quel posto che non
c’è, fra le sue mani e la sua voce.
Solo quando stacca le labbra dal microfono
ed accenna un sorriso, la vita riprende a scorrere come sempre. Ad infilarsi
beata nello spazio vuoto fra i suoi incisivi larghi.
E poi è dimagrito
Giuliano. Lo dicono i suoi jeans stretti infilati dentro i bikers.
Almeno
una volta nella vita, farebbe bene a tutti partecipare ad un concerto dei
Negramaro.
Si
perché i sei musicisti del Salento che compongono il gruppo (Giuliano Sangiorgi
voce, chitarra e piano, Emanuele Spedicato chitarra, Ermanno Carlà basso, Danilo
Tasco batteria, Andrea Mariano piano, tastiere e sintetizzatore ed Andrea De Rocco
campionatore) sono una vera forza della
natura.
Si portano addosso con orgoglio i segni del sole della loro terra.
La
fantasia, l’energia di tutti i popoli del Sud del mondo.
Proprio come per il
“Negroamaro”, il vitigno del Salento da cui il gruppo prende il nome, il sole è
elemento indispensabile nei testi di Sangiorgi. Spesso vi troviamo la parola “sole”. “Amore dai, dai,
dai muovimi il sole …” “Non ti accorgi
che son io a farlo scivolare sotto i piedi e sotto il sole tutto il resto muore
…” “Ti sembra niente il sole!” rivisitazione di “Meraviglioso” di Modugno.
Insomma il sole c’è sempre. I Negramaro ce l’hanno sotto la pelle, nel cuore. E
anche nelle giornate senza luce e senza gioia che a tutti capitano, loro
prendono il sole e lo mettono in parole. “Parole” già. Anche questo è un
termine che torna spesso nelle loro canzoni.
Sangiorgi è uno che ama le parole,
forse, addirittura, più della musica.
Anche se in “Un passo indietro” aveva
detto: -Un passo avanti ed ora io, io
non parlo più e tra le mani, mani stringo a che servon le parole …”.
“Una
storia semplice tour 2013” si è concluso ed è stato un grande successo.
La band
ha festeggiato e suggellato con questo disco e questo tour i suoi primi dieci
anni di vita. I concerti hanno fatto il sold out da Torino ad Acireale. Grandi
ospiti, amici dei Negramaro, sono intervenuti ai loro concerti. Fiorello,
Biagio Antonacci, Niccolò Fabi, Pino Daniele ed altri ancora.
“Ti è mai successo”, primo singolo estratto dall’album
“Una storia semplice”, è la canzone con cui i Negramaro son riusciti a fare
rock “senza sporcare le chitarre”, così ha detto il frontman del gruppo. La
canzone è rock nelle parole.
“Ti
è mai successo di sentirti al centro/al centro di ogni cosa/al centro di questo
universo/e mentre il mondo gira, lascialo girare chè tanto pensi di essere
l’unico a poterlo fare/sei così al centro che se vuoi lo puoi anche
fermare/cambiando il senso della direzione per tornare/nei luoghi e il tempo in
cui hai perso ali sogni e cuore/a me è successo e ora so volare”.
Questa
canzone parla di un viaggio. Vero, metaforico, non importa. Forse Sangiorgi
parla di sé. Eppure, può riguardare ognuno di noi. Perché tutti abbiamo avuto un tempo in cui ci
sentivamo al centro del mondo, vento in poppa, si poteva intraprendere
qualsiasi direzione si volesse. Tutto era ancora possibile. E così, ci siamo
buttati. Sentivamo di avere le ali. E siamo approdati, o forse tornati, in quei
luoghi “in cui hai trovato ali, sogni e cuore”. Però non potevamo restare lì
per sempre. Per quell’inquietudine che spinge altrove. “Felicità è qualcosa
da cercare senza mai trovare”. Nell’ultima strofa della canzone, l’autore si
rende conto che “restare in bilico è meglio che cadere, a me è successo e ora
so restare”. Ecco l’universalità di questo viaggio. Il cantautore salentino è
un grande comunicatore. Riesce a trovare le parole che spostano il centro: da
lui a chi lo ascolta. Perché Sangiorgi lo sa, si che lo sa, che è successo a
tutti di sentirsi così: invincibili e inquieti. Che ci sono tratti di splendore
che attraversano ogni vita. E ali che spuntano su tutte le schiene, per volare “oltre i muri e i confini del mondo verso un
cielo più alto e profondo”. Ma che c’è anche un tempo per “voler tornare a
tutto quello che credevi fosse da fuggire”.
Finiti
i concerti, Giuliano ha scritto un post bellissimo sulla pagina face book dei
Negramaro. L’ha intitolato “Chi sei”. Racconta le sensazioni che si provano il giorno
dopo un tour intenso come questo. Parla di come la vita si sia capovolta e poi
rovesciata in mezzo a tutte le mani che ha toccato, gli occhi che ha
incrociato, le voci che si sono sovrapposte alla sua. E’ un uomo nuovo quello
che è tornato a casa ed ha imbracciato la chitarra che lo aspettava lì, quella
che non porta ai concerti. E’ un uomo arricchito da tutta la vita e l’energia
che ha incontrato e fatto sue. In uno scambio voluto e pieno fra la sua band e
i fan.
“Una
storia semplice tour” è finito, ma
l’energia di questi sei musicisti non si può contenere. Non sono stanchi, no.
C’è troppa vita, troppa musica che gli esplode in petto. Così Sangiorgi
conclude il suo lungo post: -Quello che ascolterete prestissimo avrà la vostra
faccia. Una canzone con tutte le vostre facce, sempre. Non si è soli dopo un
tour come questo. Si è infinite anime in un riflesso solo.”.
Il
24 gennaio scorso, questo ragazzo di Copertino ha compiuto trentacinque anni.
E’
un’artista esplosivo. Scrive testi e musiche per la sua band. Ma anche per
altri cantanti. E poi ha sempre tenuto aperto il canale di comunicazione col
cinema. Suo è il primo rockumentary italiano “Dall’altra parte della luna”.
Meravigliosi
i duetti “Ti vorrei sollevare” e “Basta
così” con Elisa. Un cuore solo non
potrebbe mai reggere tutta l’emozione di quelle due voci straordinarie che si
aspettano, si mischiano, si baciano, si corrono incontro e non si perdono mai.
Indimenticabile
anche l’esibizione in coppia con Fiorella Mannoia sul palco di Campovolo per il
concerto “Italia loves Emilia”. Mentre cantano “Anna e Marco”, gli occhi vanno
istintivamente su. Perché è una notte magica quella. E Giuliano e Fiorella sembrano
crederci davvero che, da un momento all’altro, fra le stelle, possa affacciarsi
proprio Lucio Dalla e fargli un sorriso.
I
Negramaro ne hanno fatta di strada. Dalle cantine leccesi dove suonavano agli
esordi, sono arrivati ad un disco (“La Finestra”) registrato a San Francisco (nel
2007). Sono arrivati al grande successo di oggi. Di questo tour. Ma, forse, il
segreto di questi ragazzi è proprio quello di saper sempre tornare “nei luoghi
e il tempo in cui hai trovato ali, sogni e cuore”.
E visto che in questo blog si condividono ricette, anche quando si parla di musica e parole ed emozioni, mi piace concludere con questa immagine di Giuliano ai fornelli.
Magari sarà lui stesso a raccontarci cosa stava cucinando ... un abbraccione, vostra giò :))
Non potevi descrivere meglio loro i Negrmaro..Io li amo e tutto quello che hai scritto è vero !! Grande Gio ;)
RispondiEliminaCristina cara, son felice che il mio post sui Negramaro ti sia piaciuto.
EliminaIo ho iniziato ad amarli col concerto "Italia loves Emilia".
Grande tu! Un abbraccio :))
Ciao Giovanna....i negramaro,non li seguo molto ;anche se mi piace la rivisitazione di "meraviglioso"...poi mi piace "tutto scorre".cercherò di ascoltarli meglio, che da come li descrivi..meritano piu' attenzione.Ciaooooo un abbraccio..<3.Maria Grazia Zeini.
RispondiEliminaMaria Grazia, se attraverso qs post li conoscerai meglio e li apprezzerai, io sarò ancora più felice, di aver fatto da ponte tra te e loro.
EliminaGrazie di seguirmi sempre con tanto affetto. Ti abbraccio :))
che dire...vorrei essere una sera a cena da te,,cosi se poi mi descrivessi con la stessa passione e bravura con cui hai descritto i Negramaro..qualcuno si potrebbe innamorare anche di me...ahahahah..scherzo...grande JO'..un abbraccio ed un bacione..kissssssssssssss.,,,,FRANCO
RispondiEliminaFranco da quel che ho capito di te, non servono le mie parole per far innamorare le persone di te. Basti tu. Il tuo sorriso. Le tue di parole. E gli slanci di gioia che metti sempre in tutto quello che fai. Bacio :))) giò.
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