Ph: Raffaele Iuliano
Ci starebbe
bene un “C’era una volta…”, sembra quasi una favola!
Quando ho
saputo dell'esistenza nel paese in cui vivo (Nocera Superiore, Salerno) di un’associazione (composta
da 12 ragazzi disabili e le loro famiglie) che ha la sede solo all’aperto, sono
andata a bussare al cancello verde che dà sul giardino in cui ha messo radici La
Girandola; nella terra che le è stata donata dai fratelli Antonio, Felice e
Teresa Petti. Ad attendermi dietro quella porticina c’erano delle persone che desideravano
essere viste e ascoltate. Dodici ragazzi meravigliosi. E con loro padri, madri,
fratelli e sorelle meravigliosi. La disabilità, penso lo sappiate, non riguarda
mai solo l’individuo che ne è colpito, ma tutta la famiglia di cui fa parte. Il
sostegno va a tutti i componenti di un nucleo familiare che ha un andamento
diverso rispetto agli altri. Un andamento più affaticato. Eh sì, strilliamolo
forte che qui parliamo di persone che fanno una fatica enorme, psicologicamente
e fisicamente, tutti i giorni che Dio manda in Terra. Io pensavo di avere un
solo “potere” per migliorare la vita delle persone: l’ascolto. Anzi tre: ascoltare,
immedesimarmi e poi scrivere. Dare voce a chi non ne ha. E invece, ho scoperto
che posso fare anche di più: accentrare forze e competenze al servizio di una
buona causa. Mi era capitato di adoperarmi per creare delle relazioni (penso alla
mia Silvy al limitare del bosco!), ma mai avevo pensato di alzare il telefono e
chiedere qualcosa. Era uno degli ultimi pomeriggi dell’anno 2021 e io ho fatto quattro
telefonate per organizzare una mattinata di gioia, folclore, musica e buon cibo
alla Girandola. Sul giorno in cui fare la festa non avevo dubbi: sei gennaio,
il giorno del dono per eccellenza. Epifania è parola che viene dal greco e
significa manifestazione. E io questo volevo: che alla Girandola si
manifestassero tre (gruppi di) re magi! Ho chiesto a Giovanni Scarano se
volesse essere lo sponsor ufficiale dell’evento con La Nina ortofrutta. A Giuseppe
Ferrigno, presidente dei Cavalieri della Bolla Pontificia di Cava de’ Tirreni, se
potesse assieme ai suoi uomini portare alla Girandola il folclore, la
tradizione e la solidarietà che incarna l’associazione che presiede. Ho domandato
ai Maestri Enrico e Serena Della Monica se potessero dedicare un concerto ai
miei nuovi amici. E a Lorenzo Principe di Famiglia Principe 1968 se fosse possibile
attrezzare un buffet con i loro gustosissimi fritti. Tutti mi hanno risposto: “Sì.
A disposizione. Con piacere. Dove e quando”. Io ero già appagata dalla disponibilità
delle persone coinvolte! Per me era già una roba enorme, commovente! E invece
quello era solo l’inizio. Ho telefonato anche a Giulia Verdoliva, che avevo visto in più occasioni ballare mentre i Della
Monica suonavano. E pure due fotografi, ho convocato: Francesco Gaito e Raffaele Iuliano, perché immaginavo
che ci sarebbero stati tanti momenti emozionanti, soffiati nell’aria dalla
Girandola da acchiappare al volo. Sì, sì e ancora sì. Vi adoro tutti, amici
miei!
Il 6 gennaio 2022, alle ore 10 in punto come da accordi, i Cavalieri, in alta uniforme, erano davanti al cancello della Girandola. Hanno fatto il loro ingresso marciando e suonando, è stato davvero suggestivo. Il Regio Capitano, Giuseppe Ferrigno, ci ha narrato la storia dell’associazione e il mantra che la contraddistingue: essere presenti ovunque ci siano persone che hanno bisogno di essere “abbracciate”. Che bella cosa: da quando gli abbracci ci sono stati scippati abbiamo capito che hanno un valore enorme, anche quando sono solo pensati. Ferrigno ha insignito me e il presidente della Girandola, Vincenzo Spagnuolo, della medaglia dei Cavalieri, un onore immenso, e poi sono state consegnate caramelle e braccialetti con logo a tutti i ragazzi. Abbiamo brindato all’ amicizia fra Cavalieri e Girandola e sugellato il patto di collaborazione con la caprese buonissima della mamma di Rossella, una delle signorine della Girandola. Manco il tempo di salutare gli uomini ammantati dalla seta di San Leucio, che si è palesata al cancello verde la Befana, in carne e ossa! Che magia, avrei voluto chiederle di portarmi a fare un giro sulla sua scopa perché volevo prendere un po’ di distanza da tutta quella emozione che mi stava scoppiando in petto, ma non c’è stato tempo, sono arrivati i Maestri della Monica ed è continuata la festa.
Ph: Francesco Gaito
Enrico Della Monica, padre di “I Figli del Vesuvio” è uno che ha insegnato per 40 anni nelle scuole medie e l’inclusività l’ha sempre praticata, veramente e non a chiacchiere, in tempi in cui non si sapeva manco che fosse.
Serena, sua figlia, leader del gruppo “Le Ninfe della Tammorra”, ha seguito le orme del suo papà, anche lei insegna Musica nelle scuole medie e da poco è diventata Tutor accademico specializzato in didattica musicale inclusiva; lei e suo marito, il dottor
Ph: Francesco Gaito
Mimmo
Carbone, hanno fondato la Free Sound Accademy che da maggio 2022 sarà operativa
a Salerno. Enrico si trasfigura mentre percuote la tammorra. Canta a occhi
chiusi. Serena lo accompagna con la fisarmonica, e poi mette in mano a tutti i
ragazzi uno strumento per renderli parte integrante dello spettacolo. Ecco, qui
si è consumato per me il momento più alto della festa: vedere i ragazzi suonare
e sorridere è stata un’emozione che non scorderò finchè campo. A un certo
punto, Francesco Gaito, mi ha fatto notare che Salvatore, Rossella, Alessandro
e Michele si aiutavano l’un l’altro a fare musica. Subito dopo le ballerine vere e
quelle improvvisate hanno fatto cerchio attorno a Fabio. Enrico e Serena ci
hanno cantato delle nenie natalizie della tradizione popolare, e poi, a grande richiesta,
Brigante se more di Eugenio Bennato. Serena Della Monica è venuta alla
Girandola con suo marito e la sua piccola Linda, nata solo un mese e mezzo fa,
pensate un po’ quanto ci teneva a esserci. Meno male che dopo tante emozioni ci
siamo “calmati” a suon di pizzette, e altre prelibatezze preparate per noi da
Antonella Principe. Vabbe’, qui ho giocato facile facile: Antonella è una delle
persone più care che ho al mondo!
Ph: Raffaele Iuliano
Vincenzo
Spagnuolo e Laura Milite, presidente e vice presidente dell’associazione hanno
regalato a tutti noi che abbiamo portato allegria alla Girandola delle
meravigliose opere in ceramica realizzate da loro assieme ai ragazzi. Io vedevo
consegnare queste robe bellissime e mica l’avevo capito che ne avevano in serbo
una anche per me! Anzi, due per me. Uno specchio magico che mi ricorderà ogni
giorno, anche quando inciamperò in qualche bruttura, che il mondo è pieno di
bellezza se lo guardi attraverso un cuore grande. E poi una fatina incantata e incantevole
(l’ho chiamata Maria Sole) realizzata da Teresa Milite, sorella di Laura; la
vice presidente ha letto al momento della consegna, una letterina carica di gratitudine
e amore; io la ascoltavo, respiravo la sua emozione e mi convincevo sempre di
più di essere stata catapultata dentro una favola…
E allora, favola sia! C’era una volta l’Epifania 2022 in cui mi sono trasformata in una Befana “color mare in lontananza” alcuni capiranno … e a proposito di mare e di sogni che si tingono di celeste, ieri ho donato alla Girandola il mio romanzo, Tuttoattaccato, con l’augurio che abbia al più presto una sede imbastita in cemento e mattoni per tenerlo al riparo, perché se un libro lo lasci sotto un gazebo, la pioggia prima o poi lo riempie d’acqua e dopo tocca solo buttarlo. E lo stesso vale per i sogni che lasciamo alle intemperie.
Io ringrazio ancora una volta tutti quelli che mi hanno sostenuto in questo progetto meraviglioso. Tutti i contributors nominati sono venuti alla Girandola gratuitamente; la donazione di Giovanni e Massimo Scarano di La Nina servirà a mettere le vetrate al gazebo e creare un piccolo angolo riparato nel giardino della Girandola:)) Ringrazio Vincenzo, Laura e tutte le madri, i padri, i fratelli e le sorelle della Girandola, persone stupende delle cui facce belle mi sono innamorata subito, la prima volta che le ho incontrate. Chiedo venia se ho scordato di citare o ringraziare qualcuno ma non faccio l’organizzatrice di eventi per mestiere. Sono solo una donna di buona volontà 😊
Giovanna Sica
Ph: Christian Palumbo
Cara Giovanna ci hai regalato con il tuo entusiasmo una giornata meravigliosa. Nelle tue parole si leggono tutta la gioia e la solidarietà che ci hai saputo donare. Grazie per aver sposato la nostra causa e per aver condiviso con noi una parte del tuo cuore generoso. Un abbraccio fortissimo ��❤
RispondiEliminaVi amo alla follia!
EliminaNella calza quest'anno ho trovato una donna amore, Giovanna Sica, che sa vivere e raccontare i cuori di tutti, ancora frastornata dalle emozioni che ci hai regalato ma soprattutto dal battito del tuo cuore❤️
RispondiEliminaGrazie di cuore!
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