La Locanda
di Giò, rubrica del settimanale Confidenze tra amiche, Mondadori
-Edicola
Fiore- di Giovanna Sica
La Locanda è
tutta accesa dalle cinque di questa mattina.
Ho chiamato
a raccolta le mie amiche: c’è tanto lavoro da fare oggi: avrò l’onore di ospitare
l’Edicola Fiore. Fiorello! Ho preparato caffè e cappuccini per tutti. Ho fatto
i biscotti, i muffin ai mirtilli e fra un po’ metterò in forno la mia
specialità: la crostata alla Nutella!
-Allora!
Buongiorno a tutti, ma quanti siete, dove ve ne stavate stipati, dentro la
dispensa? Giò, grazie di questo invito, lo sai, mi sembra di esserci già stato
in questa tua Locanda- esordisce il mattatore siciliano.
-Rosario,
magari ci sei passato tanto tempo fa, quando eri il re del karaoke italiano. E
comunque, averti qui, che grande gioia!- assicuro al mio ospite abbracciandolo, - sistematevi come volete, io vado in cucina a cuocere la crostata-.
Ieri sera ho
impastato un uovo intero e due rossi con lo zucchero. Poi ho aggiunto la
farina, un mezzo cucchiaino di lievito e il burro. Ho fatto una palla, l’ho
avvolta nella pellicola alimentare e l’ho messa in frigo. Ora la tiro fuori, la
stendo allo spessore di mezzo centimetro, bucherello il fondo con una forchetta
e poi tanta Nutella a riempire. E anziché decorare con le losanghe classiche, ci
scrivo sopra con lettere di pasta frolla: “ Benvenuta #EdicolaFiore”.
Intanto,
sento frusciare risate e canzoni fra i tavoli della Locanda, e poi una grande
trepidazione: sta arrivando il politico che tutti amiamo in questo Paese…
-Edicola-
strilla Fiorello, -tutti in piedi, ah, siete già in piedi! Meloccaro, mio
compagno di conduzione, mi sa che ci dobbiamo alzare solo io e te: standing
ovation per Fante Stella, presidente della regione Lolla!- e parte fragoroso l’applauso dalla sala.
–Caro Fante,
siamo onorati di averti con noi- continua il presentatore –ci sono più fan per
te stamattina che manco quando è venuto Mengoni, eppure, non sei proprio un
gran figo come me! Ti faccio subito la domanda che vorrebbero rivolgerti tutti
gli italiani: trent’ anni di politica e nemmeno un avviso di garanzia, come hai
fatto?-.
-Ho fatto
semplicemente il mio lavoro- risponde tranquillo l’uomo in giacca blu.
-Trent' anni
di politica e le persone continuano a fermarti per strada per stringerti la
mano, come è possibile?-.
-Cerco sempre di mettermi nei panni di quelli che rappresento-.
-Trent’ anni
di politica e non ti sei fatto manco una villa con piscina, un bilocale al
mare, una macchina sportiva, una cravatta costosa, niente di niente. Ma chi te
l’ha fatto fare, allora?-.
-Nessuna
villa a mare sarebbe mai potuta essere più gratificante dell’affetto della
gente-.
-Ma
quest’uomo è un santo, non un politico! Bisogna cercare nel calendario un
giorno libero per dedicartelo! Però, sai Fante, questo tuo essere troppo buono,
troppo onesto, non suscita solo ammirazione… Mi dicono che abbiamo in
collegamento la sindaca Lura Sura da Spassonia; signora Sura, buongiorno, come
mai ci ha telefonato?-.
-Fiorello,
la smetta con questo inganno! Fante Stella non esiste, non è vero, è una sua
creatura immaginaria- attacca la donna.
-Ma come non
esiste, è qua in mezzo a me e a Meloccaro!
Se vuole lo faccio toccare alla Signora Cofanella che è proprio dietro di me, così
le darà conferma che il Presidente di Lolla è qui in carne ed ossa-.
-E’ un
ologramma, è troppo bianco, quasi trasparente! Ma le pare che esiste un politico
che la gente ferma per strada per abbracciare? Su, via!
Fantascienza!-.
-Signora
Sunna, Fante le sembra pallido perché lo vede vicino a Meloccaro, che è truccatissimo. Autori, per favore, da
domani togliete il fard al mio socio perché fa impallidire noialtri, e non in
senso metaforico, eh! Chi abbiamo in collegamento via tablet? Non ci posso
credere, la signorina Sesè, conduttrice del programma televisivo “Non cerco il
principe azzurro ma nu’ guaglione malandrino”.
-Fioreeeeee,
ma tu che appunto non sei il principe azzurro, quando ci vieni in trasmissione
da me?- si manifesta nello schermo rettangolare la faccia appuntita della
signorina Sesè.
-Sesi,
dovresti sapere che non sono più sulla piazza da un pezzo!-.
-E vabbeh,
lo so che sei sposato. Ma non è che per via di questo dettaglio mi posso
scippare gli occhi dalla faccia per non vedere più quanto sei bello- replica,
leggermente caustica, la regina del
pomeriggio televisivo italiano.
-Dettaglio?
Non sai quanto può essere pericolosa mia moglie, mi sa!-.
-E tu non
sai quanto possono essere agguerrite delle zitella croniche come me e le mie concorrenti.
Che poi, non è per offendere, ma tolto te non si può guardare proprio nessuno
lì dentro. A partire da quel Meloccaro pittato con lo stucco che sta seduto
vicino a te. Per non parlare della processione di dolore che tieni dietro: John
Wayne, Ruggero, Il Pompa. L’unico che non è ancora andato in andropausa è Il
Depresso, ma con quella faccia farebbe passare tutte le voglie pure ad una
ninfomane incallita- rincara la dose la signorina Sesè, sistemandosi la
scollatura.
-Sesi, sei
una grande! Ti sei scordata di Vito detto Agonia che apre il programma assieme
a me e del mio portavoce-.
-Rosa’, io,
quei due, non me li sono scordati: li ho proprio saltati per non passare per cattiva.
Oh, solo per la scelta dei maschi sei andato a scavare nelle casette del
presepe, perché per le femmine non hai badato a spese. Vedo che al piano bar
c’è una bella ragazza dai capelli rossi,
e poi non mi è sfuggita quella bonazza che chiamate Moglie del Dottore
aggrappata al Depresso. Caro Fiore, mi spiace dirtelo, ma sei un maschilista
pure tu-.
-Sesi, ma
come! E la Signora Cofanella, che ha i suoi bei anni? Dove la mettiamo la
Cofanella, eh?-.
-E vabbuò,
mo’ ci mancava pure che al posto della Cofanella ci mettevi Miss Italia!-.
-Aspetta
Sesi. Uno figo ce l’ho. Che ne dici di Jovanotti che ci canta la sigla ogni
mattina?-.
-Sì,
Lorenzuccio non è male, ma non è il mio tipo. Troppo allegro, troppo colorato,
troppo “ragazzo fortunato” . A me fai sangue tu!-.
-Sesi, sei
terribile! Meno male che sta arrivando Giò a salvarmi dalle tue spregiudicate
avances a causa delle quali mia moglie, a quest’ora, avrà già fatto cambiare la
serratura della porta. Signora locandiera, ma che spettacolo questa crostata
che hai sfornato per noi! Facciamoci una
foto con questa torta che poi me la porto
a casa e me la faccio bastare per una settimana. E ora leggiamo qualche notizia: il quotidiano Sta bene riporta in prima pagina la
storia di una moglie che stanca delle mazzate del marito, ieri gli ha dato uno
schiaffo in seguito al quale l’uomo è svenuto. Una volta sveglio, il tipo
voleva denunciare la consorte, ma quando lei l’ha rincorso con la mazza della
scopa, l’ex picchiatore se l’è data a gambe levate. Un applauso a questa donna!
Sta finendo
pure questa puntata dell’Edicola Fiore in diretta dalla Locanda di Giò, mi
raccomando, comprate i giornali: non mandiamo gli edicolanti in mezzo a una
strada più di quanto già ci stanno. A domani! E a sorpresa la nostra ostessa ci
intonerà la sigla- conclude lo showman di Augusta.
Edicola
Fiore, Edicola Fiore, Edicola Fiore alla Locanda ha più sapoooreeee!
-Giò, Giò,
cosa stai cantando?- mi scuote la mia amica Daniela.
-La sigla
dell’Edicola. Dove sono finiti tutti quanti? E la crostata con la dedica
“Benvenuta #EdicolaFiore”?- chiedo, un po’ confusa.
-Giò, mia
cara, stavi sognando. Per ora ci siamo solo io e te alla Locanda. Ma stanno
arrivando tutti i nostri amici. E tutti gli ospiti che sono passati da qui in
quest’anno-.
-E la mia
crostata?- .
-E’ ancora
in forno. Si sta cuocendo. Vieni a vedere: sopra ci hai scritto “La Locanda di Giò”
non “Benvenuta #EdicolaFiore”. E abbiamo comprato pure la candelina: oggi la
Locanda compie un anno!-.
-Hai ragione,
Daniela. Ora ricordo. Forse ero così emozionata di celebrare il primo
compleanno di questa mia creatura che mi sono lasciata cullare da un sogno
bellissimo: festeggiare assieme alla banda dell’Edicola Fiore! Sarà che questo
posto è magico, ma sembrava tutto così vero…-.
-Giò, sul
bancone di legno ho trovato un tablet. Ma se non sbaglio fra queste mura non
c’è connessione internet, vero?-.
-E chi lo
sa, amica mia. Dai, mettiamoci al lavoro. Ho preparato delle stelle di carta.
Le attacchiamo al soffitto col filo di nylon trasparente. Così danzeranno sopra
le nostre teste. Sopra il sogno avverato di questa Locanda fatata-.
Ingredienti
per una crostata rotonda di 26-28 cm di diametro:
-200 grammi
di farina 00
-140 grammi
farina 0
-1uovo e due
tuorli
-125 grammi
di burro (a temperatura ambiente)
-160 grammi
di zucchero
-mezzo
cucchiaino di lievito
-Nutella