Sandra
gestisce la Puteca, una bottega a Marina di Vietri, in cui contrabbanda favole
e vestiti usati. La Puteca, però, non è solo un emporio: è un crocevia in cui
si incontrano le storie umane e struggenti di quattro amiche che vivono la loro
vita pagando lo scotto di un passato doloroso. Un passato che a volte agisce
sul presente, acquattato nella penombra dei ricordi, a volte, invece, si
manifesta in carne e ossa a metterle alla prova. Ma salvarsi non è sempre e
solo uscire indenni dalle difficoltà, perché la vita è un sentiero complesso
che intreccia gioia e dolore, colpa e perdono; è un universo in cui nulla vive
per sé, ma ogni elemento esiste in rapporto con gli altri…tuttoattaccato.
Tuttoattaccato
è in libreria dal 13 maggio 2021, pubblicato dall’editore bookabook, al costo
di 16 euro.
complicato che ognuno dei personaggi del libro ha con sé stesso. Con le paure che non riesce a superare. Coi dolori antichi che si ammucchiano fra le ossa e quando cambia il tempo tornano a fare male. Con i torti che è difficile perdonare e perdonarsi. Con la gioia inaspettata di qualcuno che ti prende per mano e riesce a sanarti da ogni malattia. Da tutte le mancanze.
La narrazione si svolge da marzo a ottobre (2019), anche se non mancano
le analessi che rinviano al tempo della gioventù dei protagonisti.
Le protagoniste principali sono quattro donne.
Sandra, primus inter pares, è una donna insicura e visionaria.
Sovrappeso se non obesa, come le piace ricordare ogni due per tre, a
quarant’anni realizza il sogno di aprire uno specialissimo emporio in cui
contrabbanda pezze usate e libri, la Puteca, social reale del gruppo. È soprattutto
fra le mura della Puteca che si susseguono gli eventi di questa storia.
Serena invece è tanto bella, forse troppo. Sua madre le stampò addosso
i suoi lineamenti perfetti e poi la abbandonò quando aveva solo 5 anni per
andarsene con un tizio di cui si era invaghita. Questa onta enorme è
insopportabile sul cuore di una bambina che cresce insieme alle sue insicurezze.
Beatrice è una professoressa di arte. Ha due figli adolescenti con cui
son cominciate le fisiologiche lotte legate all’età. E poi un marito, un amante
e una grande rabbia nel petto. Anche Bea vive un forte disagio legato alla
donna che l’ha messa al mondo.
Completa il quartetto un’integerrima dietista, Alessandra, che sembra
non azzeccarci tanto con le altre tre donne, ma anche lei è alla ricerca di un
tempo suo. Ale si è buttata a capofitto nel ruolo di moglie e madre e si è
scordata che il suo corpo ha confini suoi.
Ci sono tanti altri personaggi importanti in questo romanzo. La signora
Elvira, una meravigliosa ottantenne che vive proprio sopra la Puteca, testimone
di anni in cui le donne dovevano fare quello che dicevano gli uomini. Diego,
amico del gruppo, cantante squattrinato, sciupafemmine di professione. Ottavio,
il papà di Sandra, uomo schivo e anaffettivo da cui Sandra non si è mai sentita
amata. Viola, la figlia di Beatrice che vuole togliersi al più presto il
pensiero della Prima Volta, e Filippo, suo fratello, che non vuole esser rotto
i coglioni da una madre ingombrante che si sente tanto 2.0 parlando di lui sui
Facebook. E poi Pietro, Dio mio, Pietro.
L’amicizia, l’amore, i disastri familiari. La madre. Le mancanze e le
gioie. Le giornate sempre uguali e quelle che non dimentichi più. Il senso di
colpa, gli sbagli, gli sbandamenti, i tradimenti. Le canzoni. La buona fede e il
compromesso. Le risate salvifiche. Tuttoattaccato.
“La vita dovrebbe essere un libro di racconti. Non un romanzo in cui
tutti i capitoli sono intimamente legati e ingarbugliati fra di loro. Avremmo
bisogno di pagine che abbiano un senso anche da sole. E invece no. La vita è un
romanzo in cui non esistono spazi bianchi. Tutto attaccato” dice
Alessandra.
Questo è un libro che urla una cosa importante:
la madre è l’origine di ogni bene e ogni male. Le protagoniste lo sanno e
faticano duramente per arginare lo sgarro materno. Imparano a perdonarsi. A
concedersi di essere felici. E lo fanno passando per l’amicizia che le lega. E ancora: non esiste mai una sola verità. La vita,
di solito, è una faccenda troppo complicata per essere compresa tutta in una
volta. La verità ha bisogno di tempo. E di vittime.
tuttoattaccato è una storia corale. Non c’è una
trama unitaria, i fatti si rincorrono e si sorpassano lungo il tempo
orizzontale e lungo quello verticale.
C’è commistione dei generi: melodramma e
commedia. E c’è la modernità tecnologica: Facebook, Whatsapp, Instagram. I
social, sì, ma più a decorare che ad accrescere le vite dei protagonisti. La
sostanza non è quasi mai una roba virtuale. La sostanza passa dagli abbracci
dai sorrisi dalle lacrime.
La narrazione risulta polifonica perché i
capitoli sono quasi tutti incentrati su dialoghi.
Non c’è un narratore che guarda i fatti
dall’alto. È Sandra a smistare e moderare le storie; ne risulta un grande
coinvolgimento del lettore che ci mette davvero poco a sentirsi dentro la tribù
della Puteca.