giovedì 20 maggio 2021

Tuttoattaccato





 “Te la ricordi la prima volta che ti dissi ti voglio bene? Lo pronunciai in un soffio, tuttoattaccato, sì, con la paura che se ci avessi messo in mezzo le pause poi non avrei più trovato il coraggio di dirtelo…”.

Sandra gestisce la Puteca, una bottega a Marina di Vietri, in cui contrabbanda favole e vestiti usati. La Puteca, però, non è solo un emporio: è un crocevia in cui si incontrano le storie umane e struggenti di quattro amiche che vivono la loro vita pagando lo scotto di un passato doloroso. Un passato che a volte agisce sul presente, acquattato nella penombra dei ricordi, a volte, invece, si manifesta in carne e ossa a metterle alla prova. Ma salvarsi non è sempre e solo uscire indenni dalle difficoltà, perché la vita è un sentiero complesso che intreccia gioia e dolore, colpa e perdono; è un universo in cui nulla vive per sé, ma ogni elemento esiste in rapporto con gli altri…tuttoattaccato.

Tuttoattaccato è in libreria dal 13 maggio 2021, pubblicato dall’editore bookabook, al costo di 16 euro.


“tuttoattaccato” è un romanzo che scandaglia i rapporti umani. Rapporti coi genitori, con la madre sopra ogni cosa. Rapporti coi figli, coi coniugi, con gli amanti. Con gli amici. E ancora, il rapporto


complicato che ognuno dei personaggi del libro ha con sé stesso. Con le paure che non riesce a superare. Coi dolori antichi che si ammucchiano fra le ossa e quando cambia il tempo tornano a fare male. Con i torti che è difficile perdonare e perdonarsi. Con la gioia inaspettata di qualcuno che ti prende per mano e riesce a sanarti da ogni malattia. Da tutte le mancanze.

La narrazione si svolge da marzo a ottobre (2019), anche se non mancano le analessi che rinviano al tempo della gioventù dei protagonisti.

Le protagoniste principali sono quattro donne.

Sandra, primus inter pares, è una donna insicura e visionaria. Sovrappeso se non obesa, come le piace ricordare ogni due per tre, a quarant’anni realizza il sogno di aprire uno specialissimo emporio in cui contrabbanda pezze usate e libri, la Puteca, social reale del gruppo. È soprattutto fra le mura della Puteca che si susseguono gli eventi di questa storia.

Serena invece è tanto bella, forse troppo. Sua madre le stampò addosso i suoi lineamenti perfetti e poi la abbandonò quando aveva solo 5 anni per andarsene con un tizio di cui si era invaghita. Questa onta enorme è insopportabile sul cuore di una bambina che cresce insieme alle sue insicurezze.

Beatrice è una professoressa di arte. Ha due figli adolescenti con cui son cominciate le fisiologiche lotte legate all’età. E poi un marito, un amante e una grande rabbia nel petto. Anche Bea vive un forte disagio legato alla donna che l’ha messa al mondo.

Completa il quartetto un’integerrima dietista, Alessandra, che sembra non azzeccarci tanto con le altre tre donne, ma anche lei è alla ricerca di un tempo suo. Ale si è buttata a capofitto nel ruolo di moglie e madre e si è scordata che il suo corpo ha confini suoi.

Ci sono tanti altri personaggi importanti in questo romanzo. La signora Elvira, una meravigliosa ottantenne che vive proprio sopra la Puteca, testimone di anni in cui le donne dovevano fare quello che dicevano gli uomini. Diego, amico del gruppo, cantante squattrinato, sciupafemmine di professione. Ottavio, il papà di Sandra, uomo schivo e anaffettivo da cui Sandra non si è mai sentita amata. Viola, la figlia di Beatrice che vuole togliersi al più presto il pensiero della Prima Volta, e Filippo, suo fratello, che non vuole esser rotto i coglioni da una madre ingombrante che si sente tanto 2.0 parlando di lui sui Facebook. E poi Pietro, Dio mio, Pietro.

L’amicizia, l’amore, i disastri familiari. La madre. Le mancanze e le gioie. Le giornate sempre uguali e quelle che non dimentichi più. Il senso di colpa, gli sbagli, gli sbandamenti, i tradimenti. Le canzoni. La buona fede e il compromesso. Le risate salvifiche. Tuttoattaccato.

“La vita dovrebbe essere un libro di racconti. Non un romanzo in cui tutti i capitoli sono intimamente legati e ingarbugliati fra di loro. Avremmo bisogno di pagine che abbiano un senso anche da sole. E invece no. La vita è un romanzo in cui non esistono spazi bianchi. Tutto attaccato” dice Alessandra. 

Questo è un libro che urla una cosa importante: la madre è l’origine di ogni bene e ogni male. Le protagoniste lo sanno e faticano duramente per arginare lo sgarro materno. Imparano a perdonarsi. A concedersi di essere felici. E lo fanno passando per l’amicizia che le lega. E ancora: non esiste mai una sola verità. La vita, di solito, è una faccenda troppo complicata per essere compresa tutta in una volta. La verità ha bisogno di tempo. E di vittime.

tuttoattaccato è una storia corale. Non c’è una trama unitaria, i fatti si rincorrono e si sorpassano lungo il tempo orizzontale e lungo quello verticale.

C’è commistione dei generi: melodramma e commedia. E c’è la modernità tecnologica: Facebook, Whatsapp, Instagram. I social, sì, ma più a decorare che ad accrescere le vite dei protagonisti. La sostanza non è quasi mai una roba virtuale. La sostanza passa dagli abbracci dai sorrisi dalle lacrime.

La narrazione risulta polifonica perché i capitoli sono quasi tutti incentrati su dialoghi.

Non c’è un narratore che guarda i fatti dall’alto. È Sandra a smistare e moderare le storie; ne risulta un grande coinvolgimento del lettore che ci mette davvero poco a sentirsi dentro la tribù della Puteca.

 

 

 

 

 

 

 

 





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