Da dove
partire in mezzo a tanta bellezza?
Magari dagli
occhi neri di quella ballerina di pizzica vista l’altra sera. Con che sguardo
malizioso tratteneva a sé il suo compagno di ballo. Lui la circondava, la
corteggiava, la sfiorava, ma non la toccava mai. Se non con gli occhi. L’unico
contatto fra loro due era questo foulard rosso fuoco, che si passavano mentre
ballavano. Lui la abbracciava nel foulard mentre lei volteggiava velocissima,
ma ad ogni giro si soffermava negli occhi desiderosi di lui. Poi lei gli porta
via il drappello, si schermisce dietro quel brandello di stoffa e fa la
smorfiosa ancora un po’. Ecco: al diavolo la magra Gwyneth Paltrow e i suoi
biondi capelli. Stasera, qui, in questo momento vorrei essere mora che più non
si potrebbe. Vorrei avere le forme morbide della mia amica ballerina e i suoi
occhi ammiccanti. Si, vorrei essere io questa amica salentina. Almeno per
questa notte. E muovermi come sa fare lei, dentro la sua lunga gonna bianca che
sapientemente ogni tanto tira su.
Io non
arrivo qui dalla Finlandia, ma da un’altra regione del sud, eppure questa terra
mi ha stregato subito. Mi piace. E più vedo le stesse facce ad ogni
sagra, più mi piace l’idea che questa gente scenda ogni sera a ballare nelle piazze.
E non conta l’età e non conta il fisico. Conta la voglia. Ho visto signore che
avevano passato pure i 70 ballare e divertirsi come bambine. Magia di
Gallipoli. Magia della Pizzica. Questa danza che echeggia tempi lontani di
corteggiamento nei campi, quando la vita forse era più semplice. Questa antica
semplicità il Salento non l’ha mai persa.
Ieri sera
poi mi imbatto per caso (cioè mio marito aveva scaricato il programma da
internet, per me ci siamo arrivati sospinti dal vento caldo del Salento, che sa
di mare e di spaghetti con le vongole) in una Gallipoli da mangiare e da
godere. C’era la serata conclusiva della manifestazione “Strade golose 2012”. Una
vera manna piovuta da un cielo, che invece pioggia non ne cede da un bel po’. E
che dire del fatto che siamo solo io e mio marito, due adulti liberi e
consenzienti nel voler camminare a lungo senza fermarci mai? Senza i due
adorati figli di cui il grande (Lorenzo), dopo tre passi cerca subito una
panchina, e la piccola (Isabel Patrizia), che, dopo due minuti nel passeggino,
vuole subito scendere e correre. Ma, visti i 18 mesi di vita che ha, si
“scapizza” di lì a poco. Non mi sembra vero. E non mi sento in colpa nemmeno un
po’ per averli lasciati alla nonna. Partiamo!
Cominciamo
subito assaggiando i formaggi. Sublimi. Il pecorino di media stagionatura è
quello che preferisco. Ma che gioia pure la ricotta nella pampanella (foglia)
di fico! Passiamo all’olio. E dagli uliveti che si vedono in giro, va da sé che
ne producono tanto. E quant’è buono sul pane! Taralucci al peperoncino, alle
olive, alla cipolla. Pitta, pittule. Marmellate di ortaggi e scapece salentina
di alici. Zuppa di cicerchia e gamberi. Puccia e pomodori secchi che qua
davvero son messi ad essiccare al sole. E li ho visti coi miei occhi non solo
nei campi, ma anche su tutti i balconi di Gallipoli.Passiamo ai dolci. Non
passiamo invece per la wine-zone, perché fa caldo e già solo un mezzo bicchiere
di Primitivo di Manduria, mi è andato tutto in testa. Per i dolci la scelta è
ancora più vasta. Biscotti ai pistacchi, dolcetti all’anice, caffettini
salentini, africani. La mandorla salentina è regina di questo banchetto. La si
può acquistare anche fresca in tutte le frutterie. C’è un pasticciere dietro un
banchetto che prepara i confetti alla
mandorla in una grande pentola di rame sospesa sul fuoco e, dall’alto, un piccolo
contenitore magico rilascia miele durante la cottura. C’è un grande stand dei
pasticcieri salentini, che hanno preparato una enorme torta da offrire ai golosi
passanti. Che profumo nell’aria di pasticciotti in cottura … bè, non ci sono parole adeguate per raccontarlo. Non
avevo un grande ricordi dei pasticciotti, mi sono ricreduta volentieri. Questo che ho in bocca ora, é
meraviglioso. Caldo. Mi ha lasciato l’odore di buono nelle mani. E se lo dico
io che sono la regina della pasta frolla, vi potete fidare! –Ma la frolla è
aromatizzata all’arancia?- Chiedo al pasticciere che li sta adagiando nelle
formine per cuocerli. –Anche la crema signora!Tutte e due! - Sono sicura che a rendere
così friabile questa frolla ci sia lo zampino della sugna. Ma non posso
chiederlo al mio amico pasticciere, è già di spalle a infornare nuovi
deliziosi pasticciotti. Andando via non
disdegniamo un altro maghetto col cappello lungo lungo che ci offre una mousse
al cioccolato. Ancora gioia per la bocca. Portiamoci via qualcosa! Sicuramente
dei pasticciotti per la colazione di domani e poi il Primitivo di Manduria, i
tarallucci alla cipolla, il pecorino e i confetti alla mandorla. Impacchettatemi
vi prego anche il vento caldo che soffia in questi vicoli. La mia ballerina di
Pizzica, il mare, l’asta del pesce che si fa al porto al tramonto e pure i
cocomerini che sono tanto più buoni dei cetrioli. Siamo stanchi dopo tre ore
che camminiamo, ma anche sazi. E non solo nella pancia. E mentre qualcuno
spiega alla sua platea le virtù del gambero viola di Gallipoli, ci avviamo al
centro storico per salutare una vecchietta ad un balcone. Lo sapevo. E’ là
anche stasera. E dove altrimenti poteva essere? Essere là è come essere già in
paradiso. Affacciata a questo balcone. Su questo mare. La sua testolina grigia
si confonde quasi fra i vasi dei fiori. Mio marito azzarda un pensiero
poetico:”Pensa questa signora si è svegliata qui davanti a tutta questa bellezza
per tutta la sua vita “. E io aggiungo: “Ci vuole fortuna pure per essere
vecchi!E soli. Perchè in faccia a tanta bellezza, accanto a questa chiesetta
dai profili azzurri, con tutte queste risate dei passanti che salgono al suo
balcone, questa vecchia signora, non si sentirà mai tanto sola”.
Peccato che
la mia macchinetta fotografica sia troppo basica per fermare questa immagine
nel tempo. Allora mi giro un’ultima volta, qualche secondo in più, per trattenere
nei miei occhi la mia vecchietta al suo balcone. Il vento caldo nei vicoli.
L’asta del pesce al tramonto. Il mare del Salento. La mia amica ballerina. E
tutte le cose buone che ho annusato e mangiato in questo posto. In mezzo alla
magia di Gallipoli.
Beata te che hai vissuto questa splendda serata assieme al tuo amore, una felice combinazione!!!
RispondiEliminaCristina si, quella serata è stata davvero magica. Però lo sai, la felicità non è mai gratis! Per quella serata tanto meravigliosa, molte altre ne ho passate (in un mese nel Salento) fra guardia medica e farmacia causa piccoli problemi di salute dei bambini! Un abbraccio cara. giò.
EliminaCi credo che sia stato bello......non era necessario impacchettare le emozioni di questa serata,le hai già tutte in memoria.Hai fatto bene a staccare un attimo dalla quotidianità....ogni tanto ci vorrebbe.Un abbraccio ciao .Maria Grazia Zeini..<3
RispondiEliminaGià Maria Grazia Zeni, nessun pacchetto sarebbe mai potuto essere resistente nel tempo quanto i ricordi che uno mette nel proprio cuore. Un abbraccio. la tua amica giò.
Eliminala musica..i profumi..le emozioni...tutto riesci a trasmettere..brava GIOVANNA......franco
RispondiEliminaGrazie Franco. Se mi dici così mi fai felice. Perchè mettere in parole quello che sento e farlo arrivare al cuore di chi mi legge, è proprio quello che desidero di più quando scrivo.
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